WINE TOUR EXPERIENCE

Abbinamento Vini Cibo: Esempi Consigli e Corsi Dedicati

Tra le eccellenze della Toscana spiccano certamente la cucina e i prodotti vitivinicoli.

Fare un viaggio nel territorio vuol dire anche accostarsi ai prodotti tipici e alle ricette che da secoli vengono tramandate di generazione in generazione.

È anche in questo modo che è possibile conoscere la dimensione regionale più autentica, la cultura e la storia di un intero popolo.

Inoltre chi vuol affinare le proprie capacità o aprirsi a questo mondo particolare può anche scegliere un corso abbinamento cibo vino durante cui scoprire peculiarità di importanti etichette e di piatti cult, al fine di comprendere quale vino accostare ad una specifica ricetta. In questo articolo scopriremo i migliori abbinamenti vino e cibo in Toscana, prendendo in considerazione i classici piatti della cucina contadina regionale e i migliori vini realizzati nel territorio.

Abbinamenti cibo e vino, ecco alcuni esempi:

  • Pappa al pomodoro e Carmignano DOCG: la pappa al pomodoro è una delle grandi istituzioni della cucina toscana, un piatto povero simbolo dell’intera regione e realizzato con pochi ingredienti. Salsa di pomodoro, pane toscano raffermo, olio extravergine d’oliva e basilico danno vita ad un piatto classico che possiamo abbinare al Carmignano DOCG. Il vino è prodotto nella zona di Prato, la cui morbidezza e struttura alcolica bilanciano perfettamente l’acidità propria del pomodoro;
  • Pici all’aglione e Vino rosso di Montepulciano DOC 2022: piatto semplice e dal gusto inconfondibile, i pici all’aglione sono uno dei primi toscani più gustosi e famosi in assoluto. È realizzato con uno dei presidi Slow Food della Toscana, l’aglione di Chiana, un aglio dal sapore più delicato rispetto ad altre tipologie di aglio, dalle dimensioni importanti. Altrettanto caratteristico è il tipo di pasta: i pici sono un formato particolarmente diffuso nell’Italia centrale, realizzati con farina e acqua. Il nome pici deriva al termine “appiciare”, che fa riferimento al tipo di lavorazione a mano necessaria per ottenere questa sorta di spaghetto lungo e doppio. Ai pici all’aglione abbiniamo il vino rosso di Montepulciano DOC 2022, fresco e con una presenza moderata di tannini, con aromi di frutti rossi, gusto sapido.
  • Gnudi con ricotta e spinaci al burro e salvia e Vernaccia di San Gimignano DOCG: altro piatto simbolo della Toscana, gli gnudi sono tipici delle province di Grosseto e Siena. Si tratta di palline realizzate con ricotta, parmigiano, semolino e spinaci. Vengono servite condite con burro e salvia oppure con ragù e spolverate con pecorino toscano. Il nome gnudi deriva dal fatto che in definitiva queste palline sono il ripieno dei ravioli, privati però del loro rivestimento di pasta fresca. Un piatto rustico e semplice che abbiniamo ad una Vernaccia di San Gimignano DOCG. Fu il primo vino ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata, nel 1966. Il colore è giallo paglierino con riflessi dorati. A livello olfattivo conquista con aromi delicati con profumazioni fruttate. Il sapore è sapido, asciutto, armonico;
  • Bordatino al cavolo nero e Val di Cornia bianco DOC: nelle zone di Pisa e Livorno nasce questa tipica minestra realizzata con farina gialla. Esistono numerose varianti, ma le più famose sono quelle alla pisana col cavolo nero e quella col pesce. Si tratta di un piatto nutriente, saporito e semplice. Possiamo abbinarlo al Val di Cornia bianco DOC, ottenuto da uve Ansonica, Viogner, Trebbiano, Vermentino e Malvasia. È un vino morbido che si sposa perfettamente con le note ora amarognole e ora dolci della minestra;
  • Ribollita e Morellino di Scansano DOCG: tra le zuppe più celebri della Toscana troviamo la ribollita, un piatto povero ma dal sapore decisamente ricco. È realizzato con cavolo nero, pane raffermo e legumi come fagioli borlotti. Il tutto può anche essere arricchito con ortaggi di vario genere. La ribollita è nutriente e sostanziosa, capace di abbinarsi perfettamente ad un vino altrettanto deciso e corposo, come il Mentore Morellino di Scansano DOCG 2022. È un vino dalla buona struttura, fresco e con una punta di acidità, con aromi di frutti neri, prugna e amarena che esaltano i sapori della ribollita;
  • Cacciucco alla livornese e Aliè rose Toscana IGT Magnum: la più classica delle zuppe di pesce toscane è propria del territorio livornese. Viene realizzata cuocendo nel sugo di pomodoro cozze, seppie, polpo, cicale, scorfano e altre varietà, servita con pane toscano. Il vino in abbinamento al cacciucco è l’Alie Rosè Toscana IGT Magnum, capace di pulire e rinfrescare il palato. Decisamente equilibrato, vanta profumi di pesca e rosa;
  • Bistecca alla fiorentina e Chianti Classico: ottenuto con un taglio di cane bovina, solitamente Chianina, è uno dei secondi piatti più amati in Toscana. Molto probabilmente la diffusione è legata alla tradizione delle grandi grigliate realizzate nel corso della notte di San Lorenzo, un evento dove carne e vino venivano offerti al popolo. La bistecca alla fiorentina va cotta sulla griglia, al sangue, e condita con sale e pepe. L’abbinamento ideale è con il Chianti Classico, un vino dal colore rosso rubino intenso, con sentori di frutta fresca, fiori e spezie;
  • Peposo dell’Impruneta e Chianti Rufina DOCG: il peposo è uno spezzatino di carne di manzo realizzato cuocendo lentamente gli ingredienti per ore nel vino Chianti, a cui viene aggiunto del pepe nero in abbondanza. È uno dei capisaldi della cucina toscana, un piatto saporito, con la carne tenera capace di sciogliersi in bocca, completato da sugo denso e scuro, impreziosito da una nota acida data dal vino. Al peposo abbiniamo un vino Chianti Rufina, minerale e sapido, ottenuto da uva Sangiovese (70-100%) e altri vitigni coltivati in Toscana. E’ un vino DOCG prodotto in Rufina, la più piccola delle sottozone del Chianti. Ha un colore rubino particolarmente vivace, presenta sentori di mammola ed ha un sapore leggermente tannico ed armonico;
  • Schiaccia briaca dell’Elba e Aleatico passito DOCG: questa volta un abbinamento tra un vino ed un dolce. La schiaccia briaca nasce nell’Isola d’Elba ed è realizzata impastando olio extravergine d’oliva, frutta secca, farina e vino dolce, senza utilizzare lievito. Nella zona di Rio Marina viene utilizzato l’Alchermes, a Capoliveri l’Aleatico o il Moscato passito. Alla schiaccia briaca abbiniamo proprio l’Aleatico passito DOCG, una della DOCG più giovani della regione. I sentori di frutta secca e il lieve tannino contrastano perfettamente con l’untuosità del dolce.

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